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CENTRO STUDI E RICERCHE OLISTICHE

di MAURIZIO BATTISTELLA

Via Palestrina, 8 – Trieste -

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 “Yin & Yang are One”

 

La tua Missione

Conoscere la tua missione significa entrare in possesso della conoscenza di un principio organizzatore della vita in generale.

Tale principio organizzatore, diventa la falsariga sulla quale dare forma alla propria vita, ai propri progetti e, una volta attivato, risveglia forze latenti in noi e nel mondo che ci circonda.

Come sarebbe conoscere la propria missione e quindi essere in possesso di questa ‘falsariga’ sulla quale costruire la propria esistenza?

In molte occasioni, nel lavorare con singoli individui, o nel condurre seminari indirizzati a gruppi di ogni genere, mi è capitato di proporre al riguardo delle domande semplici ma alle quali raramente ho potuto notare un riscontro immediato.

Chi sono?

Dove vado?

Come faccio ad arrivarci?

Con chi vado?

Si tratta di domande molto ovvie ma che possono rispondere con forza drammatica all’intrinseco anelito alla verità e alla libertà che tutti abbiamo. In questo senso la particolarità di queste domande ed il “trucco” perché abbiano un vero impatto sulla nostra esistenza è il porle nella giusta sequenza.

Infatti, prima di tutto, è importantissimo capire chi siamo, perché se non daremo una risposta a questa domanda, molto difficilmente riusciremo a capire in quale direzione andiamo o con chi ha senso, o meno, accompagnarsi.

Molte persone, ad esempio, cercano il lavoro perfetto per se stessi, ma non potranno mai trovarlo se prima non determinano chi siano; altri spendono la loro intera esistenza nell’attesa e nella speranza di trovare la loro anima gemella, ma non la potranno mai trovare se non avranno scoperto quale sia la loro stessa identità.

E il discorso potrebbe continuare all’infinito…
È quindi importante, prima determinare chi siamo e poi decidere dove andare e, solo a questo punto, potremo indagare e valutare quali siano i metodi migliori per raggiungere la nostra meta. Una volta compresa questa parte fondamentale della nostra esistenza, potremo decidere di percorrere la strada scelta, da soli o in compagnia di qualcuno.

Per quanto l’analisi sembri molto semplice, è interessante notare quanto sia esiguo il numero di persone ha dato una risposta a domande del genere.

Infine, se vogliamo rendere maggiormente dettagliata la comprensione dei vari fattori determinanti la nostra esistenza, potremo aggiungere altre domande che, come si noterà hanno un’importanza fondamentale nel determinare lo scopo della nostra vita.

Ci sono infatti delle domande che è indispensabile abbiano una risposta se vogliamo comprendere il nostro cammino, il nostro destino, la nostra missione ed esse sono:

Chi sono?
Dove sto andando?
Con chi ci vado (ammesso che ci vado con qualcuno)?
Quali sono i miei talenti naturali?
Quali sono le lezioni che devo imparare?
Qual è il debito che devo ripagare?
Quali sono le mie necessità personali?
Quali sono gli eventi chiave che non devo lasciarmi sfuggire nella mia esistenza?
Come posso realizzare i miei sogni?

Chi sono io? “Conosci te stesso” era il detto socratico per eccellenza e, a distanza di così tanto tempo, continua ancora a risuonare inquietante e, al tempo stesso, veritiera.
Questa domanda è quella più importante a cui rispondere e se anche tante altre restassero in attesa, una volta risposto a questa la sensazione che si avrà sarà comunque quella di essere a casa dentro noi stessi.

Dove sto andando?
Dove sto andando indica in maniera molto più precisa il percorso che ci siamo proposti, la direzione in cui la nostra missione si evolve e dispiega dinanzi ai nostri occhi. Se la nostra vita fosse una strada, in quale direzione andrebbe?

Quali sono i miei talenti e le lezioni che devo imparare?
I talenti con i quali siamo nati, assomigliano un po’ agli attrezzi con cui un abile artigiano porta a termine la sua opera; sono i pennelli con cui dipingiamo il quadro della nostra vita; sono il mezzo e il come realizziamo ciò che dobbiamo realizzare. Viceversa, le lezioni sono ostacoli, buche e terreni dissestati che possiamo trovare su questa strada; naturalmente conoscendoli possiamo evitarli oppure affrontarli con un atteggiamento ed astuzia maggiore.
Altre domande ancora possono certamente essere poste e di certo lo faremo; ma possiamo considerare queste come le più pressanti e fondamentali a cui rispondere.

Citando la tradizione taoista, ad esempio, ricordiamo che non differentemente quanto insegnato dai filosofi Greci, dal Cristianesimo, dall’Induismo, dal Buddhismo e da qualsiasi altra scuola filosofica ed iniziatica, “chi sono?”, è la prima, ed è la più importante di queste domande, a cui rispondere.

Se risponderemo a questa in modo efficace avremo comunque un senso di trovarci a casa, dentro a noi stessi, anche se non riuscissimo a rispondere alle seguenti (cosa, a questo punto, certamente improbabile).

Va precisato che la nostra missione non è necessariamente il nostro lavoro; il nostro lavoro può essere espressione e parte della nostra missione, ma non deve esserlo necessariamente.

Molte volte esso è semplicemente un modo per darci supporto economico e assicurarci la sopravvivenza fisica, al fine di portare a termine la nostra missione. Altre volte il nostro lavoro serve a sostenerci economicamente per un periodo di tempo, per poi essere sostituito con un altro tipo di occupazione che sia congruente con la nostra missione.

In generale, possiamo considerare che il lavoro ha più a che fare con la nostra vocazione che non con la nostra missione in se stessa.

Prima di tutto nel viaggio alla scoperta della nostra missione sarebbe bene chiedersi: «Voglio veramente sapere qual è la mia missione?» «Sono veramente pronto a prendermi la responsabilità della mia vita?»

Queste domande sembrano banali e superflue, ma non vanno assolutamente sottovalutate.

La risposta a queste domande può essere determinante, poiché non necessariamente tutti siamo pronti a conoscere la risposta riguardo a quale sia la nostra missione nella vita e, men che meno non tutti siamo pronti ad assumerci la responsabilità di vivere questa nostra missione.

Immagina a questo punto d’avere un principio prioritario attorno al quale organizzare la tua vita, qualcosa di molto simile ad un progetto di una casa sulla base del quale costruire questa casa. questo principio dev’essere obbligatoriamente qualcosa di molto semplice come una frase, un’affermazione che possa essere scritta con poche parole.


*****

Tanto per aiutare il lettore a mettersi in carreggiata… Pensa ad un momento della tua vita in cui hai sperimentato un senso di scopo, un momento nel quale hai preso una decisione che riguardava la tua carriera, i tuoi affetti o qualsiasi altro aspetto della tua vita. Fallo ora, sul serio!


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Quali erano le tue sensazioni? Quali erano le tue emozioni?

In quel momento non c’erano ostacoli, niente che potesse fermarti; nel momento in cui hai un senso di scopo tutto il mondo intorno a te può andare in pezzi, ma a te non importa, poiché nella tua mente, nel tuo cuore, nel tuo Spirito esiste solo un unico obiettivo ed è: lo scopo che ti sei prefisso, il punto in cui vuoi arrivare.

Come per magia, il momento in cui questo accade, tutto sembra essere acceso, illuminato da una nuova Luce; il cielo è più blu, l’erba più verde, i suoni sembrano più nitidi e le tue emozioni più forti.

Ci sono persone che hanno un senso di scopo e vivono la loro vita con entusiasmo ed un continuo senso di stupore.

In questo momento non è ancora importante definire la missione specifica riguardo alla tua vita, ma cominciare fare delle scelte basate sulla tua voce interiore, affinché nel giro di poco tempo, tu possa avere una visione più chiara della tua vita ed avvicinarti maggiormente a quella che è la tua strada. In altri termini, anche non conoscendo in modo specifico la tua missione, è possibile mantenersi in linea con essa, ascoltando maggiormente la voce interiore; dopo un tempo variabile che può essere di una settimana o qualche mese, il fatto d’aver ascoltato maggiormente il nostro cuore e d’essere maggiormente in linea con ciò che crediamo essere giusto, farà si che automaticamente che la visione della nostra missione diventerà più chiara in noi.

Nella nostra vita, le mete, gli obiettivi, ciò che vogliamo raggiungere, ottenere, possedere, essere, possono cambiare, modificarsi, ma il principio base su cui si sviluppano, la trama principale del film della nostra esistenza, resta costante.

Di base la missione è una scelta di vita che compiamo prima d’incarnarci sul pianeta Terra e che resta immutabile per tutta la durata della nostra esistenza.

Un sacco di persone riguardo al compimento della propria missione, si lasciano fermare dall’aspetto finanziario pensando che se si metteranno sulla strada della loro missione, l’aspetto finanziario della loro esistenza fallirà miseramente.
C’è da notare che soldi e missione possono essere in relazione l’uno con l’altro… ma anche no.

Molta gente finanziariamente ricca in realtà si sente bloccata e infelice, triste, sola e disconnessa dal resto dell’esistenza.

Quando ci sconnettiano dal cammino della nostra esistenza, dalla nostra vera missione, anche noi tendiamo a sentirci in questa maniera ed automaticamente diventiamo autodistruttivi. Come? Rovinando noi stessi e la nostra vita nei modi più svariati, cominciando a bere, fumare, mangiando a dismisura, e via dicendo.

Qualsiasi sia il comportamento scelto serve a distruggerci sulla base di una scelta che noi stessi compiamo, per il fatto di non essere sul giusto sentiero.



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Per aiutarti a scoprire la tua missione puoi fare qualcosa del genere:

·    Prima di tutto non basarti su quello che nel presente non sta funzionando, ma piuttosto immagina di cominciare da zero; immagina d’avere una lavagna completamente vuota sulla quale puoi scrivere ciò che vuoi, quindi

·    Fai una lista di cose che per te nella vita hanno un significato. Scrivi all’inizio di un foglio: Ciò che per me nella vita è importante; e scrivi tutto quello che ti viene in mente, continuando fino a che non ti senti soddisfatto.

·    Compiuta quest’azione, cerca le somiglianze fra le varie voci e alla fine con ciò che ti resta scrivi una singola frase; se avrai trovato la frase giusta lo saprai perché sentirai un immediata sensazione di energia dentro di te; e non sarà una sensazione Mentale, ma fisica.


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Se tutto questo ti sembra molto semplice, ebbene, lo è.
1.    Fai una lista di cose che ami fare.
2.    Fai una lista per ognuna delle voci che hai scritto e perché ami fare queste cose. Questa parte del processo potrebbe richiedere una o due settimane per essere completata. Datti il tempo necessario per completare questa lista. Prenditi del tempo per te.
3.    Esplora opzioni e idee che sorgono come conseguenza alla lista che hai creato e scrivile su un foglio di carta.
4.    Alla fine, quando ti senti pronto, crea una definizione della tua missione; una frase semplice e facile che riassuma quale sia lo scopo della tua vita su questo pianeta.

Nel corso degli anni la parole singole che formano questa frase , si possono modificare leggermente, ma l’intento, la vibrazione che comunicano resterà sempre lo stesso.
Ricordati che per coloro che hanno un senso di missione, il viaggio è la destinazione.

-Tratto dal manuale “Missione” del Sistema Inochi®-

Nota: Le poche pagine sopra citate non intendono sostituire la quasi trecento pagine del manuale menzionato, ma piuttosto essere di ispirazione al serio ricercatore per una sua ulteriore ricerca personale. E chissà…qualcuno potrebbe anche trovare grazie a queste poche righe le risposte che da tempo cercava…