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di MAURIZIO BATTISTELLA

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 “Yin & Yang are One”

 

Una partita a carte

Già in altri articoli abbiamo discusso ampiamente su come, nei suoi molti aspetti, la vita possa essere paragonata ad un video-gioco. In modo abbastanza corretto, questo esprime molti degli aspetti essenziali delle nostre esperienze in un corpo fisico sul pianeta terra.

Se vogliamo approfondire il concetto ulteriormente, possiamo anche notare nella maggior parte dei video-giochi, (a meno che uno non giochi on-line), nella nostra esistenza non siamo gli unici giocatori e, volendo paragonare la vita ad un gioco, (cosa che in effetti è), in questo contesto, sarà sicuramente più utile, paragonarla ad una partita a carte.

Questo perché in tale gioco ognuno dei giocatori ha delle determinate carte che gli vengono consegnate, queste carte rappresentano, idealmente, la situazione nella quale ci troviamo all’inizio della nostra esistenza su questo pianeta e, rappresentano, per così dire, quello che definiamo il nostro “Karma”. L’aspetto interessante è che, in base alle ulteriori carte che ci verranno offerte, o che raccoglieremo successivamente, il gioco si potrà modificare ampiamente, pur fermo restando il fatto che le carte inizialmente in nostro possesso determineranno, in ampia maniera, il suo svolgersi.

Inoltre, è anche ovvio che indipendentemente dalle carte che la vita ci offre, la nostra abilità di giocatori, così come le scelte che faremo nell’utilizzare determinate carte ed il modo in cui le utilizzeremo, saranno di gran lunga più importanti delle carte stesse che ci troveremo ad utilizzare. In breve, la cosa importante non saranno le carte che avremo in mano, quanto la saggezza con cui decideremo di utilizzarle.

Questi concetti, comunque, potrebbero essere elaborati e discussi ampiamente anche per ore; ma non è questo ciò che intendiamo fare in questa sede; vogliamo piuttosto notare come gli altri giocatori siano parte integrante nella nostra esperienza di gioco, ossia, di come ci si pone verso lo sperimentare il gioco stesso e, ovviamente, di come esso evolve.

Forse la parte più importante da notare in questo contesto è il fatto che ogni giocatore ha in mano le proprie e personali carte ed ha, quindi, una percezione della realtà completamente diversa da quella degli altri giocatori; i giocatori più esperti saranno di sicuro più abili nel valutare le possibili carte e che un avversario possa avere in mano, laddove dei giocatori meno abili nemmeno considereranno la possibilità di conoscere le carte dell’avversario.

Ovviamente, tutto questo è in linea come “visione mistica” dell’esistenza mentre è chiaro che l’infinita Intelligenza Universale pone tutti noi in diverse condizioni di percezione, proprio al fine di poter sperimentare come un feedback che proviene da noi stessi (i giocatori) e quindi accrescere la sua esperienza e conoscenza di sé.

Quindi, come già visto, possiamo dire che ognuno di noi sperimenta una realtà leggermente diversa rispetto agli altri esseri umani. In qualche modo, tutti condividiamo una realtà simile, che è data dal tipo di partita che si sta giocando e dal momento temporale in cui avviene. In altri termini, tutti noi siamo, in qualche modo, influenzati da uno spazio-tempo comune e, contemporaneamente, ciascuno di noi ha una percezione della partita leggermente (o molto) diversa da quella degli altri giocatori.

Sarebbe interessante, in questo contesto, chiedersi: Qual è la realtà della partita?, ovvero se esista una verità assoluta rispetto alla percezione del gioco stesso. Dal punto di vista della Fisica Quantistica, ossia da un punto di vista scientifico, tale percezione semplicemente non esiste, poiché la realtà è costituita solamente da dove dirigiamola nostra attenzione.

In ogni caso, per quanto ci concerne, per noi la cosa importante è notare che le carte che abbiamo in mano, non solo non sono l’unica realtà possibile, ma che, in definitiva, ogni giocatore possiede una percezione del gioco, o della realtà, estremamente personalizzata ed individualizzata. Questo ci fa capire come uno di noi non solo sia unico nella sua essenza, ma anche come ognuno viva una sua personale esperienza della vita unica ed irripetibile e percepisca la vita e l’Universo un una maniera assolutamente personale. Questo ci farà capire facilmente come per noi, spesso gli altri possano essere fonte di disappunto, non meno di quanto noi lo possiamo essere per loro.

Questa conclusione potrebbe sembrare poco entusiasmante, ma fortunatamente possiamo notare che siccome stiano giocando tutti una partita a carte, abbiamo tutti delle carte in mano e tutti abbiamo una percezione diversa della realtà, gli elementi che ci accomunano sono di gran lunga maggiori di quelli che ci dividono.

In questa nostra diversità siamo tutti uguali e l’elemento unificatore è la consapevolezza della nostra unicità.